Cosenza e Vecchio Magazzino Doganale

COSENZA

Comune italiano di 63.760 abitanti, Cusenza, in dialetto cosentino, è uno dei capoluoghi di provincia della Calabria. La città sorge sul colle Pancrazio detto   

U Castiaddu, nella valle del fiume Crati alla confluenza dello stesso con il Busento.

ORIGINI:

Non esistono certezze sulla data di fondazione della città, ma le sue origini risalgono almeno all’VIII secolo a. C. allorquando, nel suo territorio, sorgeva l’antichissimo villaggio italico di Kos o Kossa, le cui monete risalenti al 420 a.C. sono esposte al British Museum di Londra. Nel IV secolo Cosentia diventa la capitale dei Bruzi che fecero la propria capitale di Cossa nella Valle del Crati che era ritenuta un’area strategica per il controllo del territorio, esercitando un ruolo di grande potere nella regione sino a quando i romani non conquistarono la città nel XVI secolo designandola capoluogo delle Calabria Citeriore.

Nel 568 (VIII-IX secolo) la città venne trasformata in ducato sotto il dominio bizantino e assunse il nome di Constantia. In quegli anni la città fu violentemente scossa dalle incursioni saracene e venne riedificata nel 988. Successivamente divenne ducato degli Svevi e venne riconosciuta da Federico II come la sua città prediletta. Nel periodo Angioino, Cosenza conobbe la povertà e fu vittima di brigantaggio, solo nel XV secolo fu scelta da Luigi III D’Angiò come luogo di residenza. Nel periodo aragonese nacque l’Accademia Cosentina che, sotto la guida DI Bernardino Telesio, divenne un importante punto di riferimento nella cultura italiana meridionale.

LUOGHI D’INTERESSE

Tra le innumerevoli bellezze del territorio, il centro storico della città ospita scorci suggestivi ed edifici religiosi di notevole importanza. “Cosenza antica” resiste da molti secoli al susseguirsi di intemperie e fenomeni sismici e ciò ha consentito al patrimonio culturale di rimanere intatto agli occhi delle centinaia di visitatori che ogni anno visitano la città

*LA CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA: opera del XII secolo, il Duomo di Cosenza venne realizzato dall’allora arcivescovo Luca Campano. La chiesa mostra nella facciata i simboli tipici dell’architettura Gotico-Cistercense mentre al suo interno è caratterizzata da uno stile Romanico e Barocco, testimonianze dei rifacimenti avvenuti nel corso dei secoli. Una delle opere più importanti e preziose custodite all’interno della cattedrale è l’icona della Vergine del Pilerio, protettrice della città che salvò gli abitanti dalla terribile pestilenza del 1576 e dal terremoto del 1854. Il sostantivo che accompagna il nome della Vergine, pilerio, deriva dallo spagnolo pilar, che vuol dire pilastro, poiché l’’icona inizialmente si trovava posizionata sul primo pilastro a sinistra della cattedrale. Sempre all’interno del Duomo si può ammirare lo splendido Mausoleo della Regina Isabella d’Aragona ed il prezioso sarcofago del periodo tardo-antico, in cui sono custoditi i resti del figlio primogenito di Federico II, Enrico VII lo Zoppo, re di Germania soprannominato lo “sciancato” morto suicida o, secondo alcuni, morto per mano del suo stesso padre. La Cattedrale di Cosenza è l’unica Chiesa della città ad aver ottenuto nel 2012 un riconoscimento da parte dell’UNESCO come Testimone di Cultura e di Pace.

* IL CASTELLO NORMANNO SVEVO: è una fortezza con una storia millenaria, venne edificato del XI secolo dai Normanni sull’antica roccaforte dei Brettii. Ancora oggi il castello conserva una delle due torri ottagonali, simbolo dell’architettura federiciana, la prima in assoluto progettata nel castello del grande Stupor Mundi, Federico II di Svevia. L’imperatore si occupò non solo della ricostruzione dl Castello ma anche della Chiesa Cattedrale, realizzati nel periodo normanno e distrutti dal terremoto del 1184.

*PIAZZA XV MARZO: si tratta di una piazza ricca di storia e monumenti simbolo della città di Cosenza. Qui troviamo il Teatro Comunale Rendano, dedicato al pianista Alfonso Rendano, inventore del terzo pedale indipendente del pianoforte. A seguire troviamo il Palazzo del Governo e la storica Accademia Cosentina che rappresenta la più antica accademia umanistica e filosofica in Italia, fondata nel 1511 a Cosenza da Aulo Giovanni Parrasio e portata al massimo del suo splendore da Bernardino Telesio.

Al centro della piazza si erge maestosa una scultura in bronzo raffigurante Bernardino Telesio, illustre filosofo e naturalista cosentino del Cinquecento.

*MUSEO DIOCESANO: sempre nel meraviglioso centro storico possiamo ammirare il Museo Diocesano che, fra i suoi preziosi beni, custodisce un pregiato reliquiario, coto con il nome di Stauroteca, che vuol dire “Custode della Croce”. In questa teca a forma di croce e ornata di pietre preziose, smalti e filigrana, è conservato un pezzo della croce di Gesù. L’opera venne donata alla città di Cosenza da Federico II di Svevia in occasione della riconsacrazione della Cattedrale avvenuta nel 1222.

* CONFLUENZA DEL CRATI E DEL BUSENTO: in prossimità di Piazza Valdesi si trova la confluenza dei fiumi Crati e del Busento che sono i protagonisti di una delle vicende più affascinanti della storia cosentina. Si narra infatti che nella città abbia sostato Alarico Re dei Visigoti che in seguito alla malaria morì. Secondo varie leggende il corpo del Re venne sepolto insieme al suo cavallo e al tesoro che aveva portato via durante il sacco di Roma e che tale sepoltura avvenne proprio nella confluenza tra i due fiumi. Le fonti raccontano che il corso del fiume venne deviato e che tutti gli schiavi coinvolti nello scavo vennero uccisi affinché nessuno sapesse il preciso punto di sepoltura.

Nel 2016 è stato reso omaggio al Re Alarico con l’istallazione di una scultura che ricorda Alarico a cavallo, eseguita dall’artista Paolo Grassino.

EVENTI STORICI E TRADIZIONALI

* LA FESTA DELLA MADONNA DEL PILERIO: Santa protettrice di Cosenza, la Madonna del Pilerio rappresenta il più caratteristico rito cattolico e risale al 1576 quando, secondo la tradizione la Madonna salvò la città dalla pestilenza e dal successivo terremoto. Le celebrazioni iniziano il 12 febbraio in Cattedrale con la solenne messa e proseguono con la processione per tutte le vie della città, partendo dal duomo fino a piazza XI settembre. Durante la processione viene riproposto, presso le balconate del Palazzo del Sedile nel centro storico, di esporre i drappi festosi con gli stessi colori della patrona della città.

* LA FIERA DI SAN GIUSEPPE: appuntamento atteso da tutti i cosentini e giunto alla soglia degli 800° anni della sua istituzione, la fiera di San Giuseppe è un evento irrinunciabile a cui partecipano cittadini da ogni dove.

GASTRONOMIA

La tradizione culinaria casereccia dei cosentini è ricca di piatti gustosi e al contempo semplici: lagane e ceci, pasta e patate in tegame, pasta chjna, maccarruni e chi oiù ne ha più ne metta!  Ma tra le innovazioni delle tradizioni spicca un amaro che nasce in un piccolo borgo in provincia di Cosenza: l’Amaro Jefferson. Secondo quanto narrato dalla leggenda l’azienda calabrese iniziò la produzione di questo elisir a fine ottocento quando, una nave partita da Panama con un carico di alcool da canna da zucchero, naufragò sulle coste della Calabria. Gli unici superstiti del naufragio furono: il capitano Jefferson, il suo navigatore Roger e il medico di bordo Gil e trovarono rifugio presso un antico magazzino di erbe, spezie e liquori di contrabbando. Dopo essersi stabiliti lì, iniziarono a produrre liquori sfruttando il patrimonio botanico delle terre calabre.

CURIOSITÀ

Il primo toponimo Kos/Kosa forse richiama l’otre di pelle, dal greco kuus, tagliato, con cui probabilmente gli abitanti prendevano l’acqua nei due fiumi della città o si riparavano dalle intemperie. Di seguito con i Bruzi, Cossa o Cosa rappresenta una caverna o grotta mentre i Romani, dopo la sconfitta subita per mano degli alleatati bruzi di Annibale, cambiarono il nome in Co(n)sentia per deviare l’attenzione dalla sconfitta e per ricordare il consenso, cioè il ricongiungimento dei due fiumi.

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