DONNICI
Donnici è una caratteristica frazione di Cosenza che si divide in due parti: Donnici inferiore che si trova a 492 metri s.I.m. e Donnici Superiore a 450 metri s.I.m.
La località è rinomata per la bontà e la freschezza delle sue acque (Acquedotto dello Zumpo), per il suo clima salubre e per la bontà del suo vino.
ORIGINI
Secondo alcuni studi storiografici, il nome Donnici deriverebbe dal vocabolo “donax”, ossia luogo dove crescono le canne, secondo altri invece, il nome sarebbe di derivazione latina e vorrebbe significare Campi Dominici, cioè terreni demaniali e dunque direttamente amministrati dal governatore romano.
La fondazione del paese risale ala fine del IX secolo, quando i cosentini, per scappare alle incursioni saracene, abbandonarono la città di Cosenza ormai semidistrutta e trovarono rifugio trasferendosi sui monti e sulle località circostanti la città, formando i cosiddetti Casali di Cosenza che successivamente si distinsero in Casali del Manco e Casali del Destro. Gabriele Barrio, sacerdote umanista e storico italiano, nella sua opera più nota: De antiquitate et situ Calabriae (1571), afferma che la popolazione fuggiva da cosenza in seguito alle incursioni del nemico e si “stabiliva sui monti e nei piccoli paesi antichi e numerosissimi, allora edificati”.
Sin dai tempi antichi Donnici fu divisa in Donnici Soprani e Donnici Sottano che formarono così due distinti Casali di Cosenza.
Nel 1638 il paese fu gravemente danneggiato da terremoto che devastò l’area cosentina. Nel 1644, insieme ad altri 82 casali cosentini, fu acquistato dal marchese Vincenzo Salvati Granduca di Toscana, passando dall’amministrazione regia demaniale a quella feudale. In contrapposizione a questa nuova forma di governo, Giovanni Baracco inviato in Spagna dall’imperatore, chiese e ottenne l’annullamento della compravendita. Nel 1647 il mancato rispetto dell’ordine regio portò alla ribellione dei casali cosentini, questi, guidati dagli abitanti di Rovito e Pedace presero d’assalto la residenza del delegato a Celico, mettendolo in fuga. Nel 1799 per l’effetto dell’ordinamento amministrativo disposto dal generale Championnet, Donnici Inferiore fu elevato a Luogo del cantone di Cosenza, con il nome di Donnici Piano. Con il Decreto del 18 giugno del 1857 Donnici Inferiore fu aggregato al Comune di Cosenza in qualità di frazione.
Nell’estate del 1943 Donnici superiore fu sede del Reggimento contraerei Herman Göring, il cui comando fu ospitato presso l’edificio della scuola elementare e le cui truppe furono accampate sulla collina antistante al paese (il cozzo di Piricheco). Il 9 settembre del 1943, con grande sollievo degli abitanti, i soldati germanici abbandonarono Donnici per contrastare le truppe alleate sbarcate a Salerno.
LUOGHI D’INTERESSE
DONNICI INFERIORE:
Si tratta di un piccolo borgo situato a 492 metri di quota s.I.m., nelle assolate terre in cui crescono le uve che generano uno dei migliori vini della Calabria.
* CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO: situata nell’area più antica del centro di Donnici Inferiore, la chiesa presenta una facciata a capanna con portale ad arco a tutto sesto, quattro lesene elevate su due livelli, due monofore laterali e timpano tringolare di chiusura. Rappresenta la chiesa dedicata al Santo del borgo.
* CHIESA DI SANT’ANNA: caratterizzata da una facciata in stole neoclassico, l’edificio religioso si trova sulla via principale di Donnici Inferiore.
* MURALES: gran parte elle vie del caratteristico centro storico, sono decorate con maestosi murales che richiamano il tema del vino e della vendemmia.
* STATUA DI SAN MICHELE ARCANGELO.
EVENTI STORICI E TRADIZIONALI
Tra i vari eventi della tradizione di Donnici, la sagra del vino è senza dubbio quello imperdibile.
*Sagra del vino: ogni anno dal 11 al 13 ottobre, torna la sagra più amati dai cosentini e non solo! La manifestazione nasce nel 1979 dalla volontà di un gruppo di contadini e agricoltori, che desideravano omaggiare il raccolto dell’uva e la vendemmia. Appuntamento imperdibile, la sagra accoglie ospiti da tutto il territorio circostante ed ogni anno stupisce rinnovandosi nella bontà del prodotto. I protagonisti della manifestazione sono l’uva e il vino, due importanti risorse del territorio. Ascoltando melodie della tradizione calabrese, affiancata da musica attuale è possibile passeggiare per le vie del paese sorseggiando un ottimo calice di vino.
*Festa San Michele Arcangelo: il Santo patrono del paese viene festeggiato nel mese di maggio e la popolazione accorre da diversi parti del territorio calabrese per partecipare ad un momento di gioia e di preghiera.
GASTRONOMIA
Ricca di prodotti tipici della tradizione calabrese, la gastronomia del territorio si basa su piatti tradizionali rinnovati nella modernità del gusto ma, a farla da padrone è senza ombra di dubbio, il nettare di Bacco: sua Maestà il Vino!
Ed è nel 2015 che, grazie alla tenacia dei fratelli Marco e Andrea Caputo, alle pendici dell’altopiano silano, nasce l’Azienda agricola Cantine Elisium, una realtà ormai consolidata che produce ed esporta un prodotto di indicibile bontà. I fratelli Caputo iniziarono la pianificazione del disegno agricolo nel lontano 2009, dando vita all’impianto di vigneti da uve Pecorello e Magliocco, tra i più locali della Calabria.